Parole, parole, parole recitava così il ritornello di una canzone di successo di Mina, metafora della monotonia di un dialogo non più capace di suscitare interesse. È ciò che accade anche a noi quando raccontiamo con enfasi di accadimenti effimeri, fornendo a chi ci ascolta una serie di dettagli inutili. Eppure le parole costituiscono un bagaglio essenziale di una lingua senza le quali sarebbe impossibile comunicare con essa. Per questo motivo non andrebbero mai sprecate. Maria Castronuovo nel volume “E-Liberi” per il quaderno edizioni, dà il giusto spazio alle parole, coccolandole, dando a ciascuna il proprio corso senza allontanarle dai contenuti nel frequente ingannevole tentativo di soddisfare la ricerca di una musicalità a volte senza senso. E lo fa prima di tutto con i versi, ma anche con le sue brevi opere teatrali, con i suoi racconti e ancora con quelle fugaci storie che nel volume definisce per la loro brevità “atomi” e che proprio come la stessa particella elementare restano di fatto neutrali… alla cronaca dei fatti. Un piccolo volume che da sfogo al desiderio di comunicare al lettore la bellezza del nostro vivere quotidiano sospinto sì dal vento delle nostre passioni, ma anche dalla brezza della spiritualità, compagna indispensabile del nostro cammino esistenziale.
Carlo De Cesare