TATÀ DI VALÉRIE PERRIN: UN’INDAGINE NELLA MEMORIA E NEI SILENZI FAMILIARI
Con Tatà (edizioni e/o), Valérie Perrin firma il suo ritorno alla narrativa, dopo il successo internazionale di Cambiare l’acqua ai fiori e Tre. Il nuovo romanzo conferma la cifra stilistica dell’autrice: una scrittura attenta alle emozioni, intrecciata a storie complesse, capaci di esplorare con delicatezza e rigore le pieghe più profonde dell’esistenza.
La vicenda prende avvio con una notizia surreale: Colette, zia della protagonista Agnès, viene trovata morta. Nulla di eccezionale, se non fosse che Colette risulta ufficialmente deceduta già da tre anni, con tanto di sepoltura e tomba al cimitero di Gueugnon. L’identificazione del corpo non lascia dubbi, è proprio lei. Ma allora, chi è sepolto al suo posto? E perché Colette ha finto la propria morte?
A partire da questo enigma, la protagonista si trova coinvolta in un’indagine retrospettiva che la obbliga a riesaminare la propria storia familiare. In un crescendo narrativo, che alterna suspense e introspezione, Agnès, ricostruisce il passato della zia attraverso testimonianze, incontri e una valigia di vecchie audiocassette. Emergono così legami nascosti e traiettorie esistenziali inattese: una famiglia ebrea sterminata durante la deportazione, un circo degli orrori, la carriera spezzata di un pianista, un assassino privo di scrupoli, un pedofilo insospettabile e il fanatismo calcistico per il FC Gueugnon.
Nonostante la ricchezza degli elementi narrativi, Perrin mantiene salda la coerenza del racconto. Lo stile, riconoscibile per la sua sensibilità e sobria ironia, si conferma efficace nel trattare temi difficili senza scadere nel patetico o nel sensazionalismo. Colette, figura centrale e ambigua, incarna la possibilità estrema di una seconda identità, ma anche il peso insostenibile della verità. Agnès, dal canto suo, scopre che per comprendere chi siamo, spesso è necessario rimettere in discussione tutto ciò che credevamo di sapere.
Tatà è, in definitiva, un romanzo sulla memoria e sull’identità, sulle ombre che ogni famiglia si porta dietro e sul potere salvifico della narrazione. Un libro che unisce tensione narrativa e profondità psicologica, costruito con maestria e attenzione al dettaglio.
Tatà è una scelta consigliata, il volume, infatti, va oltre il semplice intrattenimento, ed è capace di sollevare domande profonde senza privare il lettore del piacere della narrazione.
Un romanzo che colpisce per la sua umanità e lascia il lettore con la sensazione che ogni vita, anche la più invisibile, custodisce una storia degna di essere raccontata.
Mauro Galliano