Credo che al di là della classifica a vincere questa volta sia stata la media e piccola editoria italiana. Perché se è vero che al Premio Strega la sestina testimonia proprio la volontà degli organizzatori, di dare spazio a queste realtà editoriali, aggiungendo per questo una ulteriore unità alla cinquina, é altrettanto vero che “La Nave di Teseo” la casa editrice del volume primo classificato ha fatto in pochissimi anni passi da gigante.
Il merito? Senza dubbio alla qualità del lavoro svolto, ma anche e soprattutto alla voglia di mettersi in gioco senza voltarsi indietro.
Del resto il colibrì è un piccolo uccello in grado con il suo frenetico battito di ali di restare immobile nell’aria, di resistere al vento contrario e quando necessario di volare all’indietro.
È ovvio che quando Sandro Veronesi ha titolato così il suo volume pensava alle acrobazie esistenziali alle quali spesso i comuni mortali sono chiamati e non certo alla sua piccola grande casa editrice.
Ma a me piace vederla anche così questa vittoria, pensando alle tante belle realtà che esistono nel nostro paese spesso soffocate non soltanto dall’alternarsi delle crisi economiche ma anche dalla poca attitudine a valorizzare il proprio lavoro.
Un fattore purtroppo comune al quale per fortuna si contrappongono le tante eccellenti realtà come questo prestigioso premio in terra sannita.
La speranza è che l’entusiasmo mai sopito degli “Amici della Domenica” fondatori del premio, possa contagiare anche la nostra piccola e media editoria perché per crescere bisogna crederci e per crederci bisogna innanzitutto volerlo.
Carlo De Cesare