Per i napoletani, e forse non solo per questi, il nome di Ernesto B. Schiano è legato alla costruzione di grandi opere come la tangenziale di Napoli, la stazione ferroviaria centrale, l’alta velocità Roma-Napoli, il porto e l’aeroporto di Capodichino. Tuttavia collegare il nome di Schiano solo a questo,  biograficamente parlando, è sicuramente riduttivo.

 Per questo motivo Piero Antonio Toma nel volume “Da Napoli nel mondo per ponti e strade” pubblicato da Guida Editori, ha voluto ripercorrere la storia di Napoli e del nostro paese proprio attraverso quest’ ingegnere napoletano che ha esportato la sua “creatività partenopea” non solo oltre i confini della regione, ma anche oltre quelli nazionali.

Il nome di Ernesto Schiano, che sin da giovane ha fatto parte delle partecipazioni statali e dell’IRI, è infatti integrato nella storia del nostro paese attraverso tantissime opere di grande valore sociale e culturale: Dal recupero dell’area archeologica di Pompei a quelle di Ercolano, Stabia, Oplonti. Dalla costruzione dell’ascensore panoramico progettato da Renzo Piano sul porto di Genova alla progettazione del Mose di Venezia, passando per ponti e strade in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, in Portogallo e in Monzambico, in Iran e Argentina fino all’Australia.

Un libro quello di Piero Antonio Toma che in qualche modo riprende un suo precedente lavoro ospitato da “Lo Scaffale” nel 2016 “Dal Mezzogiorno al Mediterraneo, il lungo tempo della rinascita”  nato anche questo grazie a Ernesto Schiano e al rapporto di lavoro con il giornalista autore del volume.

Nell’attuale pubblicazione Toma ricostruisce la vita professionale dell’ingegnere napoletano che pur vivendo a Roma già da ragazzo, non ha di fatto mai abbandonato la sua città natale con la quale continua a essere legato sia negli affetti che per il lavoro.

Un amore per la sua terra dimostrato ancora oggi con l’impegno profuso per l’Hub intercontinentale nell’aeroporto di Grazianise in grado di accogliere il traffico civile intercontinentale e di servire il Mezzogiorno e tutto il bacino del Mediterraneo.

Un atto dovuto, questo volume dedicato a Ernesto Schiano, che secondo l’autore non poteva non esserci nella ricostruzione storica  delle infrastrutture campane e nazionali.

Proprio per questo il libro ospita numerose testimonianze di studiosi esperti manager e giornalisti oltre ovviamente ad una puntuale biografia e ad una gradevole narrazione degli eventi accompagnata da foto descrittive.

Eventi, che nonostante l’indiscussa validità, sono stati, come spesso accade nella vita, forieri di attacchi alla persona, attacchi   peraltro sconfessati dalla dimostrata correttezza sul lavoro nei tanti anni di servizio allo stato.  Avvenimenti che fanno di questo volume memoria di un futuro prima ancora che di un passato.

 

 

ANTONELLA DE CESARE