“RIFLESSI E VELATURE”

Il nuovo volume di Antonio Spagnuolo oltre ad essere una raccolta di bellissime poesie inedite composte dal poeta nel 2022, celebra la nascita della collana “Frontiere della poesia contemporanea” della casa editrice “La Valle del Tempo”; collana che avrà come direttore lo stesso Antonio Spagnuolo. Eventi che confermano sia l’attenzione dei soci fondatori verso quei prodotti meno commerciali, ma di alto profilo letterario, che la linea editoriale della casa editrice.

Spagnuolo quasi novantaduenne conserva ancora quello stesso entusiasmo giovanile con il quale si è avvicinato alla poesia. Una passione che lo ha portato sin dalla pubertà a confrontarsi con i classici e a volte a pensare e a parlare in endecasillabi, affascinato dai ritmi e dall’armonia del preminente verso della metrica italiana.

Del resto l’influenza dei classici nella poesia di Antonio Spagnuolo è abbastanza evidente nelle sua prima fase produttiva letteraria. Una fase che lo ha visto ispirarsi al D’Annunzio nella stesura del primo volume e ad avere per i suoi versi il plauso del grande poeta italiano Umberto Saba. Un privilegio sicuramente di pochi che ha suggellato l’inizio di un percorso tutto in salita, ma pieno di soddisfazioni.

Dal classico all’ermetico degli anni 60 sino al ritorno ad una poesia più immediata, più comunicativa, ma non per questo priva di quel fascino che ha da sempre contraddistinto i versi dell’autore.

“Riflessi e velature” appartiene ovviamente a questa fase produttiva di Spagnuolo. Una fase inevitabilmente intrisa di ricordi che altro non sono che pensieri riflessi dalla memoria. Una memoria a tratti stanca, ma irremovibile nel suo ostinato percorso ricognitivo della vita, unica via d’uscita dall’oblio, anche se velato dalla nostalgia del tempo trascorso.

Potrebbe essere questa una delle letture del neonato di casa Spagnuolo, sicuramente la più vicina perché da lui stesso in qualche modo confermata, ma in ogni caso riduttiva. Credo sia impossibile, infatti, descrivere con altre parole i versi poetici di un autore e tantomeno quelli di un poeta del calibro di Spagnuolo, che tra l’altro vanta traduzioni in ben sei lingue straniere. Posso solo quindi augurarvi buona lettura e lo faccio in tutta serenità, primo per la firma di un grande poeta italiano e poi per una casa editrice ben lontana dalle logiche commerciali distruttive della nostra cultura.

 

CARLO DE CESARE