Trentatré fantastiche novelle

 

Alfredo Imperatore autore del volume “Trentatré fantastiche novelle” è un primario urologo in pensione, da sempre appassionato del percorso etimologico delle parole, in particolare di quelle della lingua napoletana. Una passione che, da studioso, lo ha visto impegnato nella pubblicazione di ben cinque volumi a riguardo, tra i quali “Passeggiata tra 102 parole napoletane da Accucchià a zoccola”. Un volume del 2019 che, come tanti altri suoi contemporanei, non ha avuto il dovuto spazio editoriale a causa della pandemia, ma che da accurato saggio quale è, impreziosito oltretutto da una agevole scrittura a tratti anche umoristica, rimane senza ombra di dubbio un libro senza tempo. Anche la pubblicazione in oggetto nasce dalla passione succitata, perché come spesso accade, sono proprio le parole a risvegliare i nostri ricordi e a farci ritrovare il piacere di raccontarli, magari arricchendoli di dettagli frutto della sola fantasia. Storie che poco hanno a che fare con la nostra personale esperienza di vita, ma che possono essere comunque bagaglio di comuni esistenze nelle quali, per fortuite coincidenze, è possibile ritrovarsi. Va da sé che le novelle raccontate da Alfredo Imperatore sono in qualche caso veri e propri affreschi di un tempo, dove al di là della storia narrata è possibile immergersi in un reale quanto gradevole contesto storico.  Non stupisce quindi che siano proprio le parole ad essere artefici di questo percorso dell’autore, un percorso che dietro l’etimologia delle parole si nascondono storie concrete di vita quotidiana. Perché poi siano i numeri ad introdurre i lavori dell’autore (vedi trentatré novelle e 102 parole) lo si dovrà forse attribuire ad una scelta editoriale, o ad una volontà di sottolinearne il contenuto o ancora ad una mera coincidenza di eventi. Ma una cosa è certa: la vita è fatta anche di questo, di probabilità, di calcoli, di numeri, e che nessuna mente umana potrà mai fare a meno di contare, così come di pensare, di esprimersi e perché no…. di giocare con le parole. 

 

CARLO DE CESARE