SCHIZZI COME SPILLI

Doccia, mi siedo, come da un po’ di tempo a questa parte.
L’acqua esce dal soffione; qualche schizzo fresco sulla gamba destra. Non capisco! Ripeti un attimo per favore?
L’eco del getto rimbomba in lontananza, lo sposto verso la gamba sinistra, lo sento meno, ma avverto leggermente la punta dell’acqua che scivola perpendicolare alla seduta fredda. Provo ad alzarmi, ci riesco! Sono moderatamente stabile. L’equilibrio tiene un po’, non mi esalto, ma dentro di me la voce della stronza impreca dalla delusione.
Stavolta è la sua.
Gli schizzi intanto continuano a pungere come spilli.
Il punto di partenza lo noto ora in maniera più nitida, definito come è nel profilo della mia fame di passi da mangiare con voracità.

MAURO GALLIANO