“Un mondo di gatti” di Yvonne Carbonaro
Goffi, arguti, sinuosi, dallo sguardo a dir poco metafisico, il mondo dei gatti e il suo intreccio ben narrato da Yvonne Carbonaro nel volume “Un mondo di gatti” ci porta a rileggere, in qualche modo, il tessuto del tempo che si muove nelle semplicistiche ragioni di un quotidiano che affrontiamo proiettandolo nella complessità del nostro subconscio. Trenta storie e più che invogliano alla meraviglia dell’ascolto, quello leggero delle favole della buona notte e allo stesso tempo intenso alla stregua di quei sospiri impregnati di esperienze di vita trasposte nella vita misteriosa di un gatto.
Randagio che si insinua nelle intercapedini dei palazzi in cerca di cibo, domestico che sfugge alla vita comoda per cercare una libertà ancestrale impressa com’è in geni incapaci di scardinare il fluire di una storia di indipendenza. Un libro che dipinge negli occhi i colori dell’anima nonché della solitudine accolta dalla leggiadria di un gatto che goffamente s’appisola sulle membra stanche del padrone.
Un crogiolo di arte che timidamente carezza il cuore accompagnata com’è dai dipinti del Pisani il quale con maestria cattura l’inimitabile capacità del felino di addomesticarsi alle vicende della vita molto più dell’uomo. Questo ultimo infatti difficilmente cede ai cambiamenti con la sinuosità e la saggezza del felino che va incontro alla sua vita con coraggio traendo da essa il meglio che possa offrire. Autonomo, vezzoso, impavido, ostinato, il gatto riletto nelle storie narrate dall’esperta, nonché pregiata, penna della Carbonaro, magnificando lo stesso ci regalano un inconscio motivo di riflessione su quelli che sono i bisogni reali dell’essere umano in un mondo di inumani.
Anna Di Fresco