1912
Siamo a Napoli, si stanno spegnendo le ultime luci di innovazione e leggerezza de “la Belle Epoque”, quando nel cortile di un palazzo a via Chiaia, viene ritrovato il corpo senza vita di una donna.Parte da qui Giuseppe Esposito, autore del romanzo “Paura ai Grandi Magazzini”, edito da Stamperia del Valentino.A seguire le indagini il commissario Ruffo, la vittima è una commessa dei Grandi Magazzini Mele, un’azienda fondata dai fratelli Emiddio ed Alfonso Mele.
Passano solo pochi giorni e nei pressi della funicolare di corso Vittorio Emanuele un’altra donna viene uccisa, si tratta ancora di una commessa dei Grandi Magazzini. Data la contiguità degli eventi Il commissario Ruffo e l’ispettore Lezzi, suo collaboratore pensano che tra i due delitti possa esserci un collegamento, e forse addirittura celarsi un serial killer.
Durante le indagini, il ritrovamento di un terzo cadavere, sulla scalinata di Montesanto, sempre di una commessa dei grandi magazzini lascia attoniti anche loro. Ruffo, comprende di aver bisogno di aiuto e la sua amicizia con Matilde Serao, direttrice de “Il Giorno”, si rivelerà fruttuosa. La Giornalista infatti gli farà conoscere il dottor Leonardo Bianchi, fondatore della psichiatria moderna; una figura determinante nel reale panorama scientifico dell’epoca e non solo, che costituirà nella storia un importante riferimento del protagonista. Il commissario dovrà di fatto solcare numerose piste, dalle esistenze delle giovani vittime sino a una sorta di identikit psichiatrico dell’omicida.
Un racconto avvincente tra verità inconfutabili e pratiche di dubbio valore scientifico, ambientato in una intrigante pagina di storia del nostro paese che contribuirà a dare agli eventi, nonostante la loro crudezza, un fascino davvero particolare.
Buona lettura
RENATA BUONAIUTO