Antiochia in bilico sugli inganni

Ha inizio con la designazione (da parte del cugino e cognato Costanzo II)  di Costanzo Gallo quale cesare d’Oriente, il periodo storico nel quale si dipana la storia raccontata da Michele Carbone nel volume “Antiochia in bilico sugli inganni” pubblicato da Rogiosi Editore. Ed è proprio con l’insediamento nella famosa città romana di Costanzo Gallo, con il compito di controllarne il confi­ne orientale minacciato dalla potenza sasanide, che l’autore ripercorre quegli eventi attraverso una esposizione dei fatti, che sebbene si fondino su fondamenti storici, sono conditi da gradevoli narrazioni di fantasia. Come l’editto firmato da Costantino e Licinio nel 313 d.C. a Mediolanum, primo passo verso la libertà di culto religioso, con il quale si mise fine alla persecuzione dei cristiani e che consentì a Costanzo Gallo di far traslare a Daphne, in una chiesa costruita di proposito in prossimità del tempio di Apollo, le spoglie del vescovo Babila ritenuto santo dai cristiani. O ancora l’incendio del tempio di Apollo con i suoi preesistenti conflitti religiosi. Eventi storici che insieme a tanti altri l’autore utilizza nella costruzione della sua storia avvalendosi anche di personaggi frutto della sola fantasia, come lo stesso protagonista Claudio inviato ad Antiochia per controllare gli avvenimenti, ma che sarà costretto a diffidare di tutti e  confidare solo nel suo amuleto.

Una serie di avvenimenti ben amalgamati tra  fantasia e realtà. Anche la stessa superstizione utilizzata più volte dall’autore ha radici reali e profonde. I romani così come tanti altri popoli credevano negli eventi premonitori, così come nei malefici, pratiche che nel tempo si è faticato non poco a sconfessare, nonostante la condanna espressa già a quei tempi dal cristianesimo. Un romanzo che deve la sua fortuna  alla valenza storico-politica di Antiochia, evidente  motore di idee per l’autore,  ma che senza una opportuna preparazione oltre che  passione dello stesso, sarebbe stato impossibile scrivere questa storia. Un volume che sebbene tratti di un periodo storico intriso di avvenimenti, alcuni dei quali già di per sé soggetti ad interpretazione, fornisce al lettore, attraverso l’elenco dei personaggi e una breve nota storica iniziale, gli elementi essenziali per comprendere e inquadrare agevolmente il lavoro.  Conclude il romanzo una ulteriore ma gradevole nota dell’autore, dove il lettore oltre a trovare importanti chiarimenti storici avrà anche la possibilità di comprendere l’attenzione e la dedizione dell’autore per questo lavoro e per la storia in generale. Elementi  indispensabili per ottenere buoni risultati quando si narra di fantasia su sfondi storicamente complessi come questi, ma allo stesso tempo affascinanti. Buona lettura.

CARLO DE CESARE