LA CICATRICE BIANCA
Non riesco proprio a capire quale sia delle tante presenti in questa testolina del cazzo! Mi fa rabbia sapere che nell’impianto elettrico un corto circuito abbia praticamente distrutto un fusibile, uno dei tanti presenti.
Ho controllato e ricontrollato più volte il quadro di distribuzione, quei tasti che sono lì da un po’.
Il salvavita funziona! E per forza l’ho cambiato da poco.
Le placchette, sono quelle importanti, della living; tuttavia ricordo di averle comprate nuove e nere, e stranamente me le ritrovo sempre e solo “bianche”. Tra l’altro, prima erano ferme, ed ora invece, da qualche tempo, si spostano; insomma fanno quello che gli pare.
La cicatrice bianca guarda tutto dall’alto, sembra la regina e forse lo è. Comincio a credere che sia lei la custode dei miei pensieri, delle mie frasi, delle mie parole. Per poterle ricordare devo fare un lungo giro nella mente, per poi assimilarle mentre le sviluppo.
Proprio ieri, per “imparare” una parola,
“nuova” ci ho dovuto ragionare non poco.
Sono partito da “tazzina del caffè” e sono arrivato a “benzinaio”, e la parola sconosciuta era “inconfondibile”.
Non c’è nesso, né alcun senso logico, ne ero convinto e lo sono tuttora, tuttavia questo è l’unico modo che ho per ricordare, capire, imparare quei vecchi vocaboli diventati improvvisamente nuovi.
Studierò, mio malgrado e chiederò alla cicatrice bianca di fare spazio tra le pagine che ha “bastardamente” cancellato! 

 

MAURO GALLIANO