Salvatore Testa, voleva fare il chimico industriale, sognava il posto fisso  così da poter lasciare quel basso che aveva accompagnato ed accolto la sua infanzia.

Ma poi aveva sperato di tornarci, per recuperare e riscoprire quella scatola ricca di ricordi e di ritagli di giornali che accuratamente conservava e custodiva, senza immaginare che il destino per lui aveva altri progetti, così come per quella scatola, buttata via da familiari distratti…

“Non volevo fare il GIORNALISTA” è il suo ultimo lavoro, Self edizioni. Una biografia appassionante che si lascia leggere tutta d’un fiato. Quando, appena diplomato, si presenta l’occasione di lavorare presso l’Agi come poligrafo, non si sofferma sul fatto che stia entrando a far parte di un’autorevole agenzia giornalistica italiana, ma pensa che l’Agi sia un’azienda del gruppo ENI e che quindi forse nel tempo, il suo sogno di lavorare come chimico si possa realizzare.

La passione per questo mestiere, senza orari e senza certezze, cresce inattesa. E’ il suo direttore Eugenio Ciancimino, a capirlo molto prima di lui ed a tracciarne la via. Non senza ostacoli, non senza delusioni, ma quando finalmente arriva il tesserino dell’ordine ed il passaggio a professionista, anche l’autore ha finalmente chiaro che quei tanti fogli bianchi scritti all’inizio con mano incerta, sono e saranno per sempre, suoi  fedeli compagni.

Aneddoti, storie, successi ed anche qualche delusione sono narrati con delicatezze e cura di particolari, ma anche con la rapidità del cronista che sa di dover arrivare presto al centro del racconto.

Poco più di 110 pagine che racchiudono infanzia, esperienze lavorative, timidezza, modestia, coraggio e  riconoscenza verso una vita non sognata, ma amata e che nel ruolo di pensionato lo vedono ancora attento all’ascolto della sua città.

Con l’aiuto di Tonia Morgani, amica e maestra elementare, ha realizzato iniziative e progetti, volti ad avvicinare i bambini ed i giovani alla lettura e confluiti adesso in  SeLF – Secondigliano Libro Festival.

Una vita ancora ricca di progetti ed una penna ancora pronta a raccontarli.

 

RENATA BUONAIUTO