L’ultimo lavoro di Mara Antonaccio “Io non ti voglio più”  letto per noi da Annella Prisco.

“Io non ti voglio più”, che ci riporta alla celebre canzone di Nico, è altresì il titolo dell’interessante e coinvolgente romanzo di Mara Antonaccio biologa nutrizionista di origini pugliesi, ma torinese di adozione, che con particolare e raffinata capacità narrativa coinvolge il lettore nelle pieghe  più profonde e contraddittorie del percorso esistenziale di Eugenia, la protagonista della storia, donna determinata e volitiva che con fatica riesce a mantenere nel giusto equilibrio il piano del suo vissuto privato con quello della sua attività professionale.

E l’autrice con la tecnica dell’io narrante tiene desto l’interesse del lettore perché emergono e vengono analizzati tanti aspetti molto diffusi nella vita di oggi e che sottolineano l’inafferrabilità di certe dinamiche di vita col piano della delusione e per certi versi del sogno dal quale la protagonista della storia non si distacca mai. Sono pagine intense, coinvolgenti, che fanno riflettere perché rispecchiano aspetti ricorrenti della vita di oggi e che la Antonaccio descrive finemente dimostrando una forte capacità d’introspezione psicologica a cui si accompagna anche una conoscenza approfondita dei disturbi dell’alimentazione che probabilmente le derivano dalla sua attività professionale e che sfociano nelle problematiche sofferte della protagonista del romanzo.

Perché alla fine Eugenia per la sua fame insoddisfatta d’amore, di affetti veri, diventa bulimica, ma questo rapporto ossessivo e patologico col cibo non viene vissuto come un handicap bensì con una piena accettazione delle conseguenze estetiche che il problema ha innescato, perché la figura principale del romanzo della Antonaccio è quello di una donna che accetta con rassegnazione ma anche con grinta le sue infelicità e che riesce a mettersi sempre in gioco proprio perché non ama arrendersi, ma affronta nonostante tutto la sua vita sempre con solarità e determinazione, aspetto questo insito nel temperamento dell’autrice.

Sono 144 pagine che si leggono con interesse, partecipazione perché sono anche supportate da una prosa scorrevole, priva di orpelli o sovrastrutture. Un romanzo che consiglio ai lettori di leggere perché appassiona e fa pensare, restituendoci emozioni positive, costruttive, perché, come scrive la stessa autrice, “le emozioni non si muovono mai da sole e viaggiano sempre accoppiate con il loro opposto… ma non importa… ne vale sempre la pena” in un costante rapporto tra sogno e realtà perché come si legge in apertura del romanzo, con una bellissima citazione del filosofo Michel Foucault: ”Se nel sonno la coscienza si addormenta, nel sogno l’esistenza si sveglia.”

Mara Antonaccio: “Io non ti voglio più” (Giangiacomo Della Porta Editore ) pag. 144

Annella Prisco