Psicoterapeuta, giornalista e scrittore, Francesco Testa in questo suo ultimo lavoro “La Bambola col tuppo”, Graus Edizioni, non dimentica davvero nulla.
Un giallo, un romanzo, un racconto fantastico, un mix di emozioni: povertà, ricchezza, amore, vendetta, tradimento, perdono.
Una miscela esplosiva di colpi di scena, raccontati però con infinita pacatezza ed incredibile semplicità.
Il protagonista Gennarino è un giovane orfano. Tutto il romanzo ruota intorno a questa figura, capace di fornire al lettore, contrastanti sensazioni.
Cresciuto da un cugino della madre, Gennarino viene notato ed accolto come un figlio da una benestante famiglia napoletana.
Se da una parte l’intenso e corrisposto amore filiale, appare come il coronamento di un sogno per mamma Beatrice e papà Ignazio che a lungo hanno sognato e cercato questa adozione, dall’altra, appare evidente che Gennarino conservi nel suo io più profondo, tracce di un passato ancora da scoprire.
Ben presto si appassionerà alla psicologia e sarà affascinato dalla criminologia. Seducenti ed attuali i riferimenti a fatti di cronaca come il delitto di Cogne e l’omicidio di “Marta Russo”, saranno motivi di discussione e confronto con il padre Ignazio.
Ma in questa storia c’è molto altro. Dopo la prematura morte del genitore adottivo, per Gennarino si apriranno scenari nuovi a tratti inquietanti dai labili confini tra sogno e realtà.
Inseguirà l’amore, un figlio, un nuovo futuro, e quando sarà convinto di aver sconfitto i suoi demoni e di aver pareggiato i conti con il passato, una nuova tragedia lo colpirà, ma questa volta sarà lui a cercare la luce, proprio lì, dove prima c’erano le tenebre.

Renata Buonaiuto