Carlos Ruiz Zafon

“Oggi è una giornata molto triste per l’intero team Planeta che lo conosceva e ha lavorato con lui per
vent’anni, in cui è stata forgiata un’amicizia che trascende la professionalità”.

Ha annunciato così l’editore la morte di Carlos Ruin Zafon. Lo scrittore conosciuto ai più come l’autore de “L’ombra del vento”, premio Barry 2005, tradotto in 36 lingue e 8 milioni di copie vendute. Ma la carriera artistica di Zafon ha inizio molto prima e prima che il cancro ne concludesse la sua vita a soli 55 anni. Si era trasferito a Los Angeles, ma la sua terra, quella che amava e che aveva accolto i suoi natali nel Settembre del 1964 restava sempre Barcellona.

I suoi esordi artistici partono dal mondo della pubblicità. Una palestra per la scrittura, che lo porterà ben presto a coprire il ruolo di direttore creativo. Nel 1993 pubblica il suo primo romanzo “Il Principe della nebbia” , vincendo il premio Edebé.

Si impegna nella narrativa per ragazzi ma contemporaneamente volge il suo sguardo ad un pubblico più ampio.

Nel 2001, pubblica infatti “L’ombra del vento” e Il successo lo travolge.

Su quell’onda prenderanno vita altri lavori: “Il gioco dell’Angelo”, “Il palazzo della Mezzanotte”, “Il prigioniero del cielo”…

Ma Zafon ha ancora dei sogni da realizzare e dichiarerà: “Non scriverò mai più di Barcellona, né di libri.
Dopo aver trascorso 16 anni immerso in questo mondo gotico e labirintico, mi sento pronto per qualcosa di nuovo”.

Se il cancro ha spezzato i suoi sogni, non si fermerà la sua opera, perché come apparso in un twitter: “Ogni libro, ogni tomo che vedi ha un’anima. L’anima di chi l’ha scritto e l’anima di chi l’ha letto, vissuto e sognato”.

Le sue storie, un misto di giallo, mistero, fantasia, storia, hanno conquistato il mondo. I suoi Personaggi, come Daniel Sempere, che abbiamo visto crescere, hanno un’anima che non andrà mai perduta.
Il suo viaggio proseguirà in eterno perché Zafon era capace di sorprenderci e stupirci donandoci emozioni sempre nuove. Siamo certi che quei libri, non finiranno nel “Cimitero dei libri dimenticati”, ma vivranno e continueranno pagina dopo pagina a regalarci un sogno.

Renata Buonaiuto