“INDIMENTICABILE” di John Ludden – LO SCUDETTO CHE SFIDÒ LA STORIA
Nel cuore degli anni Ottanta, tra i fumi dei motorini e i colori vividi del Sud, Napoli smette di sognare e comincia a credere. Il 5 luglio 1984, Diego Armando Maradona mette piede al San Paolo come una divinità pagana, scalza e sorridente, accolto da un popolo che da troppo tempo aspettava un miracolo. È da qui che parte “Indimenticabile! Maradona, il Napoli e il primo scudetto” (La Valle del Tempo).Il racconto appassionato e preciso di John Ludden, già autore di opere dedicate alle grandi figure del calcio mondiale.
Con una scrittura asciutta ma evocativa, Ludden non costruisce un semplice ritratto sportivo, bensì un affresco collettivo. Al centro c’è Maradona, certo, ma attorno a lui si muove un’intera città, un popolo orgoglioso affamato di riscatto, stretto tra cliché e ingiustizie, tra una fede incrollabile e una quotidianità spesso ostile.
Il libro attraversa le strade di Napoli con lo stesso ritmo febbrile con cui Diego attraversava il campo: dribblando pregiudizi, sfidando i potenti del Nord, conquistando una dopo l’altra le tappe di un sogno che sembrava impossibile. Fino al maggio del 1987, quando il Napoli alza al cielo il suo primo Scudetto e la città intera si ferma, sospesa in un momento di gloria che appartiene ormai alla leggenda.
Ludden riesce a intrecciare la cronaca sportiva con la narrazione epica, e il risultato è un’opera che parla tanto di calcio quanto di identità. Il Maradona raccontato qui non è solo il fuoriclasse che incantava con un tocco, ma l’uomo che ha saputo farsi simbolo, complice, e guida di una comunità intera. Napoli non lo idolatra soltanto per i gol o i trofei, Napoli lo ama. Perché lui, argentino del barrio, ha capito il dolore e la bellezza di una città troppo spesso raccontata da altri.
“Indimenticabile” è un tributo, ma anche un documento. Non c’è nostalgia fine a sé stessa, né agiografia cieca. Ludden mantiene sempre lo sguardo vigile, raccontando anche le ombre, le contraddizioni, le fragilità del genio. Ma è proprio questa umanità che rende il racconto ancora più potente, più vero, più vicino.
Perché leggere questo libro?
Perché racconta molto più di una vittoria sportiva. È la trasformazione di un’intera città attraverso il talento e la passione del Pibe de Oro. È un libro che fa battere il cuore a chi ha vissuto quei giorni e accende la curiosità di chi non c’era. È un invito a guardare il calcio come specchio della società, e Maradona non come un’icona perfetta, ma come un uomo capace di incarnare un popolo intero. Perché in quelle pagine, Napoli non è solo una squadra o una città, ma un’emozione che non passa.
Mauro Galliano