Il pranzo di Pasqua tra piatti tipici e vini

Ogni occasione è buona per godere della convivialità, e Pasqua è una di quelle, e come tutte le feste, rigorosamente a tavola con i suoi piatti tipici, diversi da regione a regione.

Trasversali e indiscusse protagoniste delle tavole sono le uova. Dalle decorazioni di carta o di plastica, che ne riproducono la forma, alle versioni edibili, salate o dolci.

Oggetto di dono sono quelle di zucchero o di cioccolato, da scartare e rompere per scoprirne le sorprese. Una gioia per grandi e piccini.

Le uova, salate, si trovano nei piatti più tradizionali della festività, da nord a sud della penisola, molto frequentemente come entrée, spesso ripiene e colorate.

Sulle tavole campane c’è la “fellata”, ovvero un antipasto composto, appunto, da fette di salame napoletano, di ricotta salata e di uova sode. In questa versione sono l’ingrediente principale dell’insalata Pasqualina veneta.

Anche nelle torte rustiche le uova la fanno da padrone!

Nella Cuzzola lucana, nel Casatiello napoletano, nella Crescia valdostana e infine anche nella Torta pasqualina ligure.

Ma che vini abbinare alle uova?

Per il loro gusto delicato si sposano con bianchi freschi, magari anche aromatici.

Ma le uova non sono mai sole nei piatti e quindi discorso cambia  in base a chi le fa compagnia, spesso salse, creme e salumi. In tal caso, soprattutto in un’occasione di festa si può optare per le bollicine che con la loro delicata effervescenza, puliscono la bocca e la preparano ai piatti successivi.

Lasagne e paste al forno sono i primi più gettonati, ma più note sono le pietanze a base di carne che, normalmente, seguono.

Il Lazio ha l’abbacchio con i carciofi, il Friuli, la spalla di maiale affumicata, il Piemonte i brasati, e purtroppo, spesso sulle tavole finiscono gli agnelli.

Etica a parte, si tratta di piatti molto succulenti, strutturati, dai gusti persistenti, e i vini, per supportarli devono avere le stesse caratteristiche.

Possiamo quindi fare bella figura con nomi altisonanti della nostra tradizione vitivinicola, portando in abbinamento un Brunello di Montalcino, un Amarone della Valpolicella, un Chianti Classico Riserva o un Taurasi.

A chiudere il luculliano pranzo pasquale, i dolci, e se a Natale non mancano Pandoro e Panettone, a Pasqua, Colomba e uova di cioccolato sono d’obbligo.

Nei supermercati imperversano le tipologie più disparate!

Anche qui ogni regione propone la propria tradizione, ma uno dei dolci più diffusi è la Pastiera Napoletana. A base di grano e ricotta, con rombi di pasta frolla in superficie, dalla lunga preparazione e dalle innumerevoli versioni.

In Puglia, invece, ci sono le Scarcelle, in Trentino i Brazadel e in Calabria il Cuzzupe.

L’abbinamento è ovviamente con vini dolci che, con il loro residuo zuccherino e la loro acidità, sposano la dolcezza dei piatti riequilibrando il palato. Altra attenzione da rivolgere è alle aromaticità che molti dolci pasquali hanno e per questo motivo si abbinano con Moscati e Malvasie. Anche il  vin santo è una buona scelta.

Con la Pastiera, poi, si può optare per il Passito di Pantelleria, mentre, con il cioccolato, magari, per un Recioto della Valpolicella oppure un Barolo Chinato.

Come sempre, sono solo alcuni spunti. La cosa più importante è condividere la festa nella convivialità della tavola.

Il pranzo di Pasqua volge al termine!     E poi?

E poi c’è Pasquetta..il giorno degli avanzi!

Pronti a ricominciare?🥂

Antonella De Cesare