La scorsa settimana ci eravamo lasciati con la promessa del racconto di un viaggio esperienziale in Calabria attraverso i suoi vitigni storici, presentati nella Masterclass “Calabria, dove tutto è cominciato” nella Sunsquare Arena di Vinòforum, evento tenutosi lo scorso 22 giugno a Roma, al Circo Massimo.
A tenere la lezione magistrale Carlo Dugo, Ambasciatore per l’Italia per il Concours Mondial de Bruxelles per il vino, e Salvatore Pace, di Arsac Regione Calabria (L’Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria).
I due relatori si sono alternati al microfono per raccontarci di un territorio composto per metà di montagne e per l’altra metà di colline, bagnato dal mare lungo i suoi meravigliosi 800 km di costa.
Dal Mar Ionio al mar Tirreno, dai rilievi della Sila a quelli del Pollino, tante aree così diverse fra loro per clima e terreni. Una naturale diversità che influisce non poco sulla varietà dei vini prodotti dalla Regione. Un territorio, naturalmente vocato alla viticoltura, così come recita il titolo della masterclass. Infatti, tutto è cominciato 2000 anni fa con i Greci che individuarono nella Calabria un importante luogo di produzione.
Oggi sono circa 11.000 gli ettari vitati, con aziende prevalentemente medio piccole che hanno una gran voglia di raccontare e raccontarsi attraverso i prodotti delle loro terre, come spiega ai nostri microfoni l’Ambasciatore Carlo Dugo:
“Da qualche anno, Regione Calabria e Assessorato all’Agricoltura, insieme all’Arsial, l’Agenzia Regionale, stanno promuovendo l’intero territorio regionale in modalità compatta, ciò significa che si stanno presentando su mercati internazionali e nazionali come un’unica fonte di qualità sulla quale attrarre attenzione. Questo è successo al Vinitaly 2023 dove sono stati occupati 1300 mq espositivi da circa 86 aziende calabresi, e a Vinòforum dove c’era uno stand con 10 realtà che con la loro presenza hanno manifestato interesse a partecipare.
Certo le piccole aziende fanno sempre fatica a presentarsi alle grandi manifestazioni ed è per questo che la promozione in modalità compatta dà la possibilità a tutti di partecipare , indipendentemente dalle dimensioni della propria azienda, così da puntare unicamente sulla qualità dei prodotti. Tutto questo avvalora la volontà di far crescere contemporaneamente l’intero territorio senza lasciare nessuno indietro; si cresce insieme e si ha così la possibilità di portare la Calabria a livelli internazionali .”
Arriviamo al momento della degustazione! Sono stati presentati tutti vitigni autoctoni in purezza, e a sorpresa, ad accompagnare, un tagliere di prodotti tipici.
Nello specifico:
- Zito – Nosside 2023 BiancoDOC Cirò Bianco – 100% Greco – Zona Cirò (KR);
- Ippolito – Pecorello 2023 Bianco
IGT – Bianco – 100% Pecorello – Zona Cirò (KR);
- Statti – Mantonico 2021 Bianco
IGT – Bianco – 100% Mantonico – Zona Lamezia Terme;
- Spadafora – Magaria 2023 Bianco
Terre di Cosenza DOP – 100% Magliocco dolce vinificato in bianco – Zona Donnici (Cs);
- Lavorata – Bivongi Rosato 2023
DOC – Rosato -100%Gaglioppo – Zona Roccella Ionica (RC);
- Il Brigante – Zero Rosato 2023
IGT – Rosato -100%Gaglioppo – Zona Cirò (KR);
- Ferrocinto – Dovi 2020 Spumante Rosé
Metodo Classico con uve di Aglianico – Zona Castrovillari (CS);
- Capoano – Don Raffaele 2019 Rosso
Cirò Classico Superiore Riserva D.O.P. – 100% Gaglioppo – Zona Cirò (KR);
E poi un fuori programma La Matina – Muntu – Terre di Cosenza DOP – 100% Magliocco dolce – Zona Cosenza
Una varietà di uve e tipologie di produzione per proporre varie sfaccettature della Calabria.
Abbiamo chiesto a Salvatore Pace ( Arsac Regione Calabria) quale è stato il motore della scelta di questi vini, tutti autoctoni, in purezza:
“Abbiamo realizzato di fatto un percorso nei territori e nei vitigni della regione. Una scelta logica sui vitigni storici, come il Gaglioppo, il Magliocco, il Greco bianco, il Mantonico vinificato in diverse destinazioni e in varianti abbastanza particolari. Abbiamo assaggiato un Magliocco che storicamente è un vitigno a bacca rossa vinificato in bianco. Come pure altri vitigni come l’aglianico, che non è un vitigno prettamente calabrese, ma si trova molto in Calabria, e che spumantizzato dà grandissimi risultati”.
In conclusione non ci resta che andare ad assaggiare questi vini direttamente in Calabria, come consigliato dallo stesso Salvatore Pace
“Anche questa estate quando la regione sarà piena di turisti, bevete i nostri bianchi, ma anche i nostri rosati molto apprezzati e facilmente abbinabili alla nostra cucina a base di pesce o di salumi.”
Non resta quindi che augurarvi
Buon Viaggio e Buon vino!
Antonella De Cesare