Beco. Vita in romanzo di Ayrton Senna
“Una biografia letteraria” preferisce definirlo così il suo volume “Beco. Vita in romanzo di Ayrton Senna” Leonardo Guzzo, scrittore e giornalista, già autore di “Le radici del mare” e “Terre Emerse” sempre per Pequod Edizioni. Un lavoro di fatto portato a termine a fine 2021, ma iniziato molto tempo prima sulla spinta emotiva di quel terribile 1 maggio del 1994, quando nella curva del Tamburello del circuito di Formula Uno di Imola, Ayrton Senna urtava violentemente con la sua Williams Renault contro il muro esterno perdendo la vita. Un triste evento, che purtroppo insieme ad altri, provocò uno sconvolgimento delle regole, sino a quel momento vigenti in termini di sicurezza, per quel tipo di eventi. Quella tragedia non fu tale solo per il mondo degli appassionati di Formula Uno, ma per tantissima gente comune che vedeva in Ayrton Senna una persona davvero speciale. Leonardo Guzzo all’epoca aveva 15 anni e come buona parte dei giovani dell’epoca fu particolarmente colpito da questo evento. Da quella data l’autore non ha mai smesso di inseguire il campione di Formula Uno sino al compimento di questo bel volume. Beco è la storia di Ayrton soprannominato così dai genitori per il suo naturale traballare da bambino. Un soprannome “Beco” che si è portato con se anche da adulto, e non perché bevesse birra, come da traduzione letterale dal brasiliano di beco-boccale, ma perché sempre in bilico nella vita. Un oscillare, un vibrare che lo ha accompagnato nelle sue vittorie, nel suo ultimo giro di pista, ma che non lo ha mai fatto cadere. Ventitré capitoli che come in un puzzle ricostruiscono la figura e la personalità del grande campione attraverso narrazioni dell’autore e testimonianze dei familiari, degli amici e dei compagni di corsa. Ne viene fuori una biografia di un uomo come tutti, con il suo bagaglio di imperfezioni , ma determinato a vincere sempre rifiutando di sfuggire alla competizione, pronto a rimettersi in gioco ogni qualvolta il commissario di partenza sventolerà la bandiera a scacchi.
CARLO DE CESARE