Sperimenta una strada nuova Giovanni De Gennaro in “Affrettarsi lentamente” per MReditori.
Poeta di nascita, l’autore raccoglie in questo volume brevi racconti intervallandoli con componimenti poetici, così da lasciare al lettore tempi di riflessione dilatati e profondi, momenti di vibranti emozioni e passaggi leggeri che rimandano alla quotidianità della nostra vita. Il titolo: “Affrettarsi… lentamente” è una contraddizione che contempla un suo perché. Scoprirlo rappresenta già di per sé un buon motivo per leggere il volume.
“Le biglie di vetro” il racconto di apertura della raccolta, racconta d’infanzia, bullismo, riscatto, amore, perdono. Non deve quindi sorprendere se dopo le prime pagine, ci si ritrova a voler istintivamente difendere il piccolo protagonista da coetanei smaliziati e furbetti, per poi scoprire che il giovane ha già tutte le risposte ed è in grado di sopravvivere da solo alle ingiustizie della vita… affrettandosi ma… lentamente.
“Quando Rita morì” invece è una storia capace di raccontare la morte, attraverso molteplici occhi. Quelli di un figlio, un nipote, una sorella, una madre, un conoscente. E mentre la vita di Rita si spegne, ricordi, paure, demoni del passato s’intrecciano e si manifestano attraverso brevi spaccati di normale quotidianità, lasciando fluire emozioni di tutti, forse anche le nostre…
Il De Gennaro affronta così temi che ci appartengono, che ci riportano al nostro passato o al difficile presente. Lo fa con pennellate lievi, con affondi improvvisi, mischiando fantasia e realtà, ma mai per caso.
E’ un lavoro molto curato ed attento che, seppur nella brevità delle storie, mantiene il lettore sempre vigile e piacevolmente attento. Un mare di messaggi in quelle parole che talvolta scivolano “in fretta” ma che hanno sempre un motivo di “lenta” riflessione.
“Fuori corso”, “Neapolis”, “Affrettarsi lentamente”. Per ogni racconto un’emozione differente. Una o due poesie a completarne il senso o forse solo ad aprire nuove porte per una stessa vita. La morte il filo conduttore per alcune. L’amore quello che le unisce tutte.
Renata Buonaiuto